A TALK WITH: TRUEKOLORS

Abbiamo intervistato il produttore discografico TRUEKOLORS!

Ciao, puoi presentarti ai nostri lettori?

Ciao! Mi chiamo Kyu, sono un produttore discografico ed il mio nome d’arte è TRUEKOLORS. Sono nato a New York, e cresciuto a San Francisco, Seoul e Los Angeles. Ho 32 anni. Sono anche un ingegnere elettrico nel settore delle comunicazioni wireless. Sono emozionato per questa opportunità di parlare con tutt* voi!!

Quando hai deciso di dedicarti alla musica e perché? Come ti ci sei avvicinato?

Sono stato attratto dalla musica praticamente per tutta la mia vita, ma è stato solo quando mi sono innamorato della musica house alla fine dei miei 20 anni che ho deciso di prendere la musica più seriamente. Ho iniziato a guardare alcuni tutorial sulla produzione musicale e mi ci sono subito buttato dentro. Ho iniziato a dedicarmi alla musica quando ho visto gli artisti che mentre cantavano sul palco sembravano essere le persone più felici che avessi mai visto. Condividere emozioni e idee con una folla a cui piacciono, è magico.

La musica è sempre stata il tuo sogno oppure da piccolo sognavi di fare qualcos’altro?

Crescendo, ho sempre voluto essere un musicista ma non sono mai stato abbastanza coraggioso da perseguire questo sogno, quindi ho preso la strada più facile (?) e sono diventato ingegnere, professione che mi piace molto in realtà.

Hai avuto l’opportunità di vivere in diverse città, questo ha influenzato la tua persona e la tua musica?

Decisamente. Ho vissuto in Corea dagli 8 ai 14 anni quando ascoltavo molto KPop, prima che fosse cool! Sono stato fortunato ad essere stato esposto in tenera età al KPop, che integra un’enorme varietà di generi come: il Ballad, l’Hip Hop, l’R&B e l’EDM, a volte in una singola canzone. Spesso faccio canzoni più mainstream rispetto alla musica house tradizionale e penso che sia questo il motivo. Andare al liceo a Irvine mi ha aiutato a suonare in orchestre d’archi e a rafforzare la mia teoria musicale. Poi mi sono dedicato alla musica rock and roll, mi esibivo semi-professionalmente in band a San Francisco, città nota per la sua profonda storia nel rock and roll. Poi sono tornato a Los Angeles, centro di feste, e sono stato esposto a molta musica elettronica. Una volta entrato nella musica house, i club di Hollywood e Las Vegas erano i luoghi in cui sognavo di diventare un produttore. Sono grato per tutte le esperienze che ho avuto in quanto solo grazie a queste sono potuto arrivare a dove sono ora.

Quali sono i tuoi generi musicali preferiti, immagino che la House e la EDM siano tra questi, ma ascolti anche altro?

Ascolto molto il rock, dai Beatles ai Gun n’ Roses. Ascolto anche l’hip hop coreano e il pop, a volte. La qualità della produzione musicale in Corea questi giorni è davvero eccezionale.

C’è un artista che ha particolarmente influenzato la tua musica?

Moon Boots, Disclosure, Oliver Heldens, Tchami, Shaun Frank e Cosmo’s Midnight sono i miei più grandi influenzatori.

Cos’è la musica per te? Che cosa vuol dire produrre musica?

È un modo di esprimersi, più profondo delle parole. Produrre musica significa tradurre le mie idee musicali in realtà, e a volte si perde molto nel processo, ma continuo ad imparare tutto il tempo. Mi piace che ci siano sempre cose nuove da imparare, indipendentemente da dove sono.

Hai collaborato con molti artisti con chi ti è piaciuto di più lavorare?

Amy Lyons! Eravamo buoni amici prima di cominciare la collaborazione quindi anche il lavoro è andato bene.

 

Quale è il brano che consiglieresti a chi non ha mai avuto la possibilità di ascoltare la tua musica?

Direi “Love Me Better” visto che è la mia canzone di debutto prodotta completamente da me.

Sai suonare uno strumento? Se sì quale?

Suono la chitarra, il basso, la batteria, il violino, la viola e adesso sto imparando a suonare il pianoforte.

“Love me better” è stato il tuo pezzo di debutto. Per quanto tempo ci hai lavorato? Puoi raccontarci alcuni momenti sulla produzione, quale messaggio volevi trasmettere?

Ci ho lavorato su per circa 5 mesi. Ho finito prima la parte strumentale e poi ho passato mesi a cercare i campioni vocali giusti, ma non ci sono riuscito. Quindi ho finito per scegliere due dei migliori campioni, ho modificato i toni vocali e poi ho messo insieme i due campioni in modo che suonasse come se un’unica persona stesse cantando l’intera canzone. Quando l’ho detto ad alcune persone, sono rimaste sorprese dai due diversi cantanti.

Il testo parla di una relazione tossica in cui non stai ricevendo tutto l’amore che meriti.

Puoi parlare del tuo più recente progetto?

Amy Lyons, amica che ho incontrato durante un corso di marketing, è una cantautrice di Sydney che mi ha chiesto di fare un remix della sua canzone Over and Over. Potete andare a dare un’occhiata alla sua versione originale che è più lirica ed emozionante. Mi piace mettere voci malinconiche su linee di basso pesanti, che è esattamente quello che ho fatto, e il risultato finale è una traccia groovy e bassy che ha anche dei lati morbidi.

Descriviti i 3 parole.

Passione, creatività e dare.

Se dovessi scegliere un artista, dal presente o dal passato, con cui collaborare chi sceglieresti?

Dua Lipa! Amo la sua voce.

 

Quando stai vivendo un brutto periodo c’è qualcosa che dici a te stesso per darti forza?

Non c’è una frase che mi dico ma spesso ricordo a me stesso che il mio tempo non è illimitato e che la vita è troppo corta per realizzare tutto ciò che voglio.

Dove ti vedresti in 5 anni?

Sotto ad un’etichetta discografica così posso concentrarmi solo sul fare musica piuttosto che sul promuovere la musica e gestire me stesso tutti insieme.

 

Conosci L’Italia? Ci sei mai andato?

Spero di andare in Italia il più presto possibile per assaggiare la buona pasta e pizza!

 

Quale è l’ultima canzone che hai ascoltato? Hai mai ascoltato musica italiana?

Kungs – This Girl

Un tempo ascoltavo dei Dj/produttori italiani! Benny Benassi, Giorgio Moroder e Meduza più recentemente. Crescendo ho ascoltato molti compositori italiani quali Vivaldi, Paganini e Luigi Denza.

Qual è il tuo più grande sogno e la tua più grande paura?

Il più grande sogno è quello di esibirmi a Las Vegas e Hollywood, e la mia più grande paura è…l’acrofobia.

Oltre alla musica hai degli altri hobby?

Fotografia e pittura astratta! Amo anche l’arte visionaria.

Se ti dovessi svegliare una mattina e acquisire un superpotere quale sceglieresti?

Il controllo del tempo.

Se ti venisse data una macchina del tempo in che epoca andresti?

In Giappone degli anni 70. Sembra un posto ed anno magico pieno di cultura, arte e musica.

 

Instagram – @truekolors.music

Truekolors Music – Over and Over

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