Non lasciatevi ingannare dal titolo perché oggi non parleremo del nostro amato Eugene Choi (protagonista appunto del drama che porta il nome di Mr Sunshine) ma dell’ex Presidente della Corea Kim Dae-Jung.

Classe 1924, Kim Dae- Jung è figlio di agricoltori e ha vissuto la sua infanzia sotto la dittatura giapponese.

Quasi un decennio dopo la liberazione dai giapponesi vede l’avvento di un altro grande capitolo buio per la storia della sua nazione.

La guerra di Corea.

Durante quel periodo fu fatto prigioniero dalle milizie comuniste riuscendo poi fortunatamente a fuggire negli anni 50.

Tra gli anni 60 e gli anni 70 tenta invano 4 volte di vincere le elezioni presidenziali ma riesce comunque a diventare il rappresentante del Nuovo Partito Democratico.

Le sue profonde convinzioni politiche lo portarono a subire numerosi arresti e svariate attentati alla sua vita ma questo non lo fermarono mai dal proseguire la sua strada nella carriera politica.

Nel 1980 fu addirittura condannato a morte (pena poi ridotta a 20 anni di prigione) per cospirazione e istigazione alla rivolta.

Costretto all’esilio espatrio in America dove rimase per circa due anni.

Il rischio di un nuovo arresto non lo ferma comunque dal ritornare in Corea dove al fianco dell’amico e poi suo avversario, Kim Young-sam, ha guidato dal 1986 al 1987 le sollevazioni popolari che hanno portato alla caduta del regime.

Nel 1995 fondò un nuovo partito, il Congresso nazionale per la nuova politica e nel 1998 viene nominato Presidente della Corea, carica che manterrà fino al 2003.

Kim Dae-Jung viene ricordato per una politica incentrata sulla lotta alla corruzione, sulla ripresa finanziaria ma soprattutto sulla riconciliazione con il Giappone e con la Corea del Nord.

Memorabile fu l’incontro con il leader nordcoreano Kim Jong-il, avvenuto dal 13 al 15 giugno 2000 nella capitale nordcoreana Pyongyang.

Nello stesso anno Dae-Jung ha ricevuto il Nobel per la pace, per il suo lavoro a favore della democrazia e dei diritti umani nella Corea del Sud e in generale in Asia.

Il suo nuovo approccio, denominato ‘Sunshine Policy’, faceva leva su tre princìpi di base:

1. Nessuna provocazione militare da parte dei nordcoreani sarebbe stata tollerata;

2. Il sud non avrebbe tentato di assorbire il nord in alcun modo;

3. Il sud avrebbe cercato attivamente la cooperazione col nord.

Questi princìpi volevano rassicurare Pyeongyang della mancanza di qualunque volontà di assorbimento o di minaccia al regime da parte di Seoul: l’obiettivo ultimo era costruire le basi per una pacifica coesistenza, piuttosto che il cambiamento di regime o la riunificazione immediata.

Ha lasciato la presidenza nel 2003.

Muore il 18/08/2009 a 83 anni per insufficienza cardiaca.

In suo onore il governo sudcoreano ha proclamato 6 giorni di lutto cittadino per onorarlo per i suoi sforzi nel promuovere la democrazia e il rispetto dei diritti.

“La democrazia è il valore assoluto che fa la dignità umana, così come l’unica strada per uno sviluppo economico sostenuto e la giustizia sociale”.

– Kim Dae-jung

di @roberta707b

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